Caro amico no-mask, ti ascolto

9/10/2020

Mario è arrabbiato perché non può andare allo stadio. Possono andarci solo mille tifosi e sicuramente non toccherà a lui. “È colpa dei politici che ci impauriscono perché vogliono avere il controllo delle nostre vite e farci credere quello che vogliono loro. Si, vabbè, c’è chi muore di Covid ma molti sono già malati di altro, quindi è tutta un’esagerazione. E poi dobbiamo girare con quel bavaglio di mascherina che ci fa respirare molta più anidride carbonica, toglie l’ossigeno e ci avvelena lentamente”

Mi sento impotente davanti agli effetti delle fake news su un giovane ragazzo che non riconosco più. Resisto all’impulso di mandarlo a quel paese, mi sforzo ad ascoltare le sue tesi per creare un dialogo costruttivo e verificare i fatti insieme a lui. Troppo tardi per farlo ragionare?

Sarebbe facile liquidare il tutto dicendo che solo gli stupidi cascano per le fake news e gridano al complotto. Mario è intelligente e allora perché sembra sul punto di non ritorno? Leggo che anche Miguel Bosé in Spagna ha perso la madre per il Covid ma al tempo stesso invita gli spagnoli a protestare contro le misure anti-pandemia.

Forse Mario nega l’evidenza perché ha paura di ciò che non conosce. Un amico psicologo mi ha detto che il suo comportamento è un modo di manifestare l’ansia e confrontarsi con il trauma del Covid. Ma l’ansia aumenta ed è come se Mario si stesse costruendo una nuova realtà per sottrarsi alla realtà. Per lui un evento clamoroso come la pandemia non può che avere una causa più importante come un complotto orchestrato da oscure massonerie e poteri forti senza nome e senza volto.

Parlando con Mario mi domando se io stesso sono al riparo da qualsiasi influenza. Quando un certo numero di persone crede in un’idea è più facile pensare che ci sia qualcosa di serio alla base. Né ho sempre la voglia e il tempo per controllare le notizie, anche il mio cervello è sovraccarico di informazioni. E poi quando mi convinco di una cosa, fino a che punto sono aperto al confronto con chi non condivide le mie idee? Facebook amplifica il tutto: il mio bianco si oppone al tuo nero senza vie di mezzo e se non sei d’accordo con me te le dico di tutti i colori.

Facciamo una passeggiata sui Navigli e ci fermiamo in un bar. Ho una mascherina in più nel caso Mario non l’avesse portata, invece con un gesto di stizza la tira fuori dallo zaino e si mette “il bavaglio nazionale”.

“Ma cos’è sta farsa, la metti per 10 secondi poi ti siedi e la togli”, mentre pompa una spruzzata di gel dal dispenser e si strofina le mani. Dopo qualche sorso di birra siamo più rilassati. Gli spiego che esistono siti di disinformazione, alcuni si limitano alla creazione di fake news perché le condivisioni generano introiti pubblicitari, altri hanno obiettivi di destabilizzazione politica e propongono teorie del complotto. Mi guarda incredulo, allora tiro fuori il tablet dal mio zaino e gli faccio vedere l’articolo della BBC sui siti di fake news a Veles, in Macedonia, che reclutano scrittori di contenuti per re-interpretare eventi realmente accaduti e provocare paura e rabbia nei lettori con esagerazioni e utilizzo di immagini di altri eventi.

“Mario guarda che ci caschiamo tutti! Per questo non dobbiamo abbassare la guardia. Fai domande a chi ti dice che siamo manipolati. Chi ci manipola? Quali sono le loro strategie? Chi sono i poteri forti? Poi riparliamone. Neanche i giornalisti sono indenni dalle fake news, anche loro che dovrebbero essere i nostri garanti della veridicità delle fonti possono soccombere all’eccesso di informazione, figuriamoci noi che vogliamo verificare le notizie senza subire tutto passivamente”.

Mario rilancia con i poteri forti, la massoneria e per assurdo ha aderito ad una generica petizione contro la mancanza di libertà dell’informazione. Gli occhi sono più rossi di rabbia che di alcool, sento che lo sto perdendo. Provo a parlare di calcio per stemperare il clima, ma mi metto la zappa sui piedi. Solo uno su mille ce la fa ad entrare allo stadio.

Torno a casa sconfitto ma deciso a mantenere intatto il canale di comunicazione. Se liquidiamo tutti i negazionisti come stupidi e ignoranti, rischiamo solo di isolarli ancor di più. Restiamo aperti al confronto con tutti i Mario a cui teniamo. Teniamo viva in loro una speranza per il futuro. A tutti gli eventi di grande portata come l’attacco alle Torri Gemelle, tsunami o l’attuale pandemia Covid corrispondono l’aumento di casi di depressione, disturbo da stress post-traumatico, abuso di sostanze, disturbi comportamentali, violenza domestica e abuso su minori. Il Covid è ancora più pernicioso, il suo ingrediente aggiuntivo è il distanziamento sociale che può portare a un distanziamento mentale.

È tornato l’obbligo di mascherina all’aperto e Mario rischia di regredire nella sua realtà alternativa, di non farcela più, di reagire male o andare in depressione. Ascoltiamolo.

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